giovedì 29 luglio 2010


La via fu progettata e realizzata solo in parte da papa Giulio II - dal quale prese il nome - di aprire un nuovo percorso nel cuore di Roma Via Giulia corre da Ponte Sisto alla chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, parallela al corso del Tevere. Ponte Sisto, costruito per ordine di papa Sisto IV ed aperto nel 1475, era l'unico ponte che superava il Tevere costruito tra la caduta dell'Impero ed il XIX secolo. Divenne la via più alla moda con i nuovi edifici dei mercanti e banchieri e con la presenza della comunità fiorentina, con le sue case, le sue chiese, le sue confraternite. Attualmente la sua struttura semplice ospita una delle strade di lusso di Roma.
La sua storia inizia nel
1508, come uno dei punti del programma di Giulio II per il rinnovamento di Roma e la creazione di una monarchia assoluta dello Stato Pontificio, che doveva ottenere il suo giusto ruolo tra le potenze europee.
Per liberare il papato dalla dipendenza dalle grandi famiglie romane, si rivolse ai banchieri toscani, fuori dal circuito sia degli
Orsini che dei Colonna, ed in particolare a Agostino Chigi, giunto da poco da Siena. Una parte importante del progetto globale di Giulio II fu la riorganizzazione della città medioevale di Roma, la cui mancata risistemazione diventava visibile man mano che la città cresceva di importanza economica, finita nel XIV secolo.
Il progetto dettagliato della strada fu fatto da
Donato Bramante, che stava lavorando alla nuova Basilica di San Pietro, sull'altra sponda del fiume.
Contemporaneamente si collegava il porto fluviale di Ripa Grande e la nuova via della Lungara. Via della Lungara fu creata sul percorso di un'antica via romana a via Giulia tramite ponte Sisto, per trasportare le merci in modo sicuro e conveniente.
Il Palazzo dei Tribunali, commissionato al Bramante nel
1508, rimase incompiuto per una generazione. L'elemento fondamentale di Giulio II andò perso.
Morto Giulio II, via Giulia divenne una strada di case modeste con giardini dietro di loro, costruiti per proprietari privati o per
confraternite a volte per speculazione, intervallati da palazzi più ambiziosi. Questo è il contesto urbano delle cosiddette "case di Raffaello", con i loro negozi sul fronte strada. Nel 1540 Michelangelo fece il progetto per i giardini di Palazzo Farnese che dovevano essere collegati con un ponte alla villa dei Farnese, sull'altra sponda del fiume, la Villa Farnesina. L'elegante arco che sovrasta via Giulia appartiene a questo ulteriore progetto non realizzato.

Nessun commento:

Posta un commento