GIORNO 1
DA VISITARE
Via dei Fori Imperiali
Foro Romano
Colosseo
Arco di Costantino
San Pietro in Vincoli
Quartiere Monti
Via dei Serpenti
Via Nazionale
Palazzo delle Esposizioni
Galleria d’Arte Moderna
Trinità dei Monti
Foro Romano
Colosseo
Arco di Costantino
San Pietro in Vincoli
Quartiere Monti
Via dei Serpenti
Via Nazionale
Palazzo delle Esposizioni
Galleria d’Arte Moderna
Trinità dei Monti
Ti consigliamo di iniziare il tour da via dei Fori Imperiali, strada tracciata nel 1932, attraversa la principale zona archeologica della città: un vero e proprio museo a cielo aperto. Dopo una breve passeggiata, raggiungi il Foro Romano che, monumentalizzato soprattutto a partire dall’età repubblicana, era il cuore della vita politica e religiosa della città. Una meraviglia archeologica: dal Tempio di Saturno all’Arco di Tito, dalla Regia (area antichissima con funzioni cimiteriali e sacre) al Tempio del Divo Giulio, dall’Arco di Settimio Severo al Tempio dei Dioscuri. Percorrendo il Clivo Palatino, sulla destra dell’Arco di Tito, puoi salire sul colle più antico della città.
La tradizione e le fonti tramandano che Roma venne fondata proprio sul Palatino, dove venne edificata la cosiddetta Roma Quadrata. Gli scavi, effettuati negli anni Ottanta del Novecento, hanno riportato alla luce tracce di questa prima cinta fortificata. Qui gli imperatori costruirono, a partire da Augusto, le loro sontuose dimore sui resti di quella che si credeva la capanna di Romolo, il fondatore. Le grandiose rovine dei palazzi di Augusto, Tiberio e Domiziano dominano ancora la valle del Circo Massimo; strutture alte cinquanta metri che regalano una vista unica sulla città.
La tradizione e le fonti tramandano che Roma venne fondata proprio sul Palatino, dove venne edificata la cosiddetta Roma Quadrata. Gli scavi, effettuati negli anni Ottanta del Novecento, hanno riportato alla luce tracce di questa prima cinta fortificata. Qui gli imperatori costruirono, a partire da Augusto, le loro sontuose dimore sui resti di quella che si credeva la capanna di Romolo, il fondatore. Le grandiose rovine dei palazzi di Augusto, Tiberio e Domiziano dominano ancora la valle del Circo Massimo; strutture alte cinquanta metri che regalano una vista unica sulla città.
Il tour continua con la visita al Colosseo. L’Anfiteatro Flavio è il più imponente e famoso monumento di Roma; inaugurato nell’80 d. C. dall’imperatore Tito che, per l’occasione, proclamò ben cento giorni di festa. Qualche numero: l’altezza dell’anello esterno è di quasi 50 metri; il diametro maggiore dell’ellissi misura 188 metri, il minore 156. La capacità del Colosseo non è stata stabilita con certezza; si accetta, di norma, un numero di circa 73.000 spettatori. Gli spettacoli erano pubblici e gratuiti, si chiamavano munera (dal latino munus ‘dono’) o Ludi Gladiatori; consistevano in duelli mortali o in cacce di animali feroci. I giochi erano molto amati dai Romani e spesso i gladiatori diventavano veri e propri beniamini del pubblico, osannati come gli odierni campioni sportivi.
I gladiatori - il nome deriva da gladium, la corta spada che usavano nell’arena - venivano scelti tra schiavi, criminali, prigionieri di guerra. Se riuscivano a sopravvivere ai duelli che dovevano sostenere, potevano riscattarsi e arrivare a guadagnare ingenti somme di denaro.
Al lato dell’anfiteatro sorge l’Arco di Costantino, il più grande e meglio conservato fra gli archi romani: terminato nel 315 d.C. per festeggiare la vittoria di Costantino, il primo imperatore cristiano, su Massenzio; la struttura è per lo più un insieme di sculture e parti architettoniche provenienti da monumenti diversi.
I gladiatori - il nome deriva da gladium, la corta spada che usavano nell’arena - venivano scelti tra schiavi, criminali, prigionieri di guerra. Se riuscivano a sopravvivere ai duelli che dovevano sostenere, potevano riscattarsi e arrivare a guadagnare ingenti somme di denaro.
Al lato dell’anfiteatro sorge l’Arco di Costantino, il più grande e meglio conservato fra gli archi romani: terminato nel 315 d.C. per festeggiare la vittoria di Costantino, il primo imperatore cristiano, su Massenzio; la struttura è per lo più un insieme di sculture e parti architettoniche provenienti da monumenti diversi.
Dopo la visita del Colosseo, puoi proseguire su via dei Fori Imperiali, in direzione di piazza Venezia. A metà del percorso, sulla destra si può imboccare via Cavour, per due buoni motivi. Primo: percorrendola, dopo il primo semaforo, una scalinata conduce alla chiesa di San Pietro in Vincoli, dove si ammira il Mosè di Michelangelo. Secondo: all’altezza della scalinata, ma sul marciapiede opposto, si apre il quartiere Monti che, più piccolo e meno turistico di altri, sposa la modernità con il fascino della tradizione. A dispetto della sua storia - ai tempi dell’antica Roma era la Suburra, cioè l’area della città riservata alla plebe urbana - è oggi un’enclave di giovani artisti. Passeggiando per le strade di ciottoli, troverai numerose e tipiche trattorie, ristoranti etnici e vinerie dove potrai rilassarti al termine di questa intensa mattinata. Dopo il pranzo ti consigliamo di percorrere la bella strada di via dei Serpenti, cosiddetta o per la presenza di un’edicola votiva della Madonna che schiaccia i serpenti, o perché su uno dei palazzi del rione era dipinto il celebre gruppo del Laocoonte avvolto dai serpenti, dopo il ritrovamento della statua avvenuto sul Colle Oppio nel 1506, nelle vicinanze della villa di Nerone, la Domus Aurea.
Alla fine di questa breve passeggiata arrivi a via Nazionale; potrai divertirti a guardare vetrine e fare qualche acquisto presso i numerosi negozi dei maggiori brand di moda. Lungo via Nazionale, incontrerai Palazzo delle Esposizioni. Progettato da Pio Piacentini in stile Neoclassico, inaugurato nel 1883 per accogliere l’Esposizione Universale delle Belle Arti, oggi ospita importanti mostre internazionali.
Da qui, ti consigliamo di andare a via Francesco Crispi (distante circa 800 metri) dove potrai visitare la Galleria d’Arte Moderna, un museo che conserva un prezioso patrimonio per la storia del collezionismo e dell’arte a Roma tra lo scorcio dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Da ammirare, oltre all’emblematico Cardinal Decano di Scipione del 1930, opere del Realismo Magico, del Secondo Futurismo e dell’articolato percorso della scultura italiana tra tradizione e modernità: Giacomo Manzù, Carlo Carrà, Enrico Prampolini, Arturo Martini e Giorgio Morandi, sono alcuni degli artisti che documentano l’arte italiana nelle sue numerose sfaccettature e nel rapporto dialettico con le avanguardie europee.
Se hai concluso la visita del Museo verso l’ora del tramonto non puoi perderti la passeggiata di viale Trinità dei Monti, con lo splendido affaccio sui tetti e i terrazzi di Roma, ancora più spettacolare in corrispondenza di Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia.
GIORNO 2
DA VISITARE
Piazza della Rotonda
Pantheon
San Luigi dei Francesi
Piazza Navona
Fontana dei Quattro Fiumi
Sant’Agnese in Agone
Museo di Roma
di Palazzo Braschi
Piazza Campo de’ Fiori
Pantheon
San Luigi dei Francesi
Piazza Navona
Fontana dei Quattro Fiumi
Sant’Agnese in Agone
Museo di Roma
di Palazzo Braschi
Piazza Campo de’ Fiori
Inizia il secondo giorno della tua vacanza da piazza della Rotonda. Qui, mentre sorseggi un cappuccino, potrai godere uno spettacolo unico al mondo. Alzando lo sguardo ti sentirai quasi sopraffatto dalla grandiosità del Pantheon, uno dei monumenti di Roma che esemplifica il sincretismo culturale della nostra città: da tempio pagano, eretto da Agrippa nel 37 a.C. in onore di tutti gli dei, fu trasformato, nel corso del VII secolo d.C. nella chiesa di Santa Maria ad Martyres. L’edificio, di forma cilindrica, è ricoperto da una cupola semisferica di impasto cementizio, ancora oggi la più grande al mondo, decorata internamente con cassettoni di grandezza decrescente (dal basso verso l’altro), che svolgono una funzione di alleggerimento della struttura. Grazie allo spessore della muratura, sempre più sottile man mano che si sale verso l’alto, la cupola autoreggente ha una stabilità straordinaria ed è considerata un capolavoro architettonico difficilmente replicabile.
La visita dell’interno suscita una vera emozione: la luce filtra dall’oculos, 9 metri di diametro, che si apre sulla sommità della cupola, illuminando l’enorme aula centrale dove si trovano le tombe dei re d’Italia e quella del più amato pittore del Rinascimento, Raffaello Sanzio. Dirigiti poi verso via Giustiniani, percorrendo la quale arriverai alla chiesa di San Luigi dei Francesi. All’interno, non puoi perdere la Cappella Contarelli dove sono conservate tre splendide tele di Caravaggio dedicate alla vita di San Matteo. La loro esecuzione risale al 1599-1600. Al centro si trova la Trascrizione del Vangelo, mentre ai lati si trovano la Vocazione e il Martirio di San Matteo, due tele che esemplificano in modo molto efficace la novità del linguaggio figurativo caravaggesco: una trasposizione attuale e realistica della storia sacra, dove la luce viene utilizzata come una protagonista della scena.
Uscito da San Luigi dei Francesi, prosegui su via del Salvatore e dopo aver attraversato Corso del Rinascimento ti troverai a piazza Navona. Uno splendido spazio di forma ovale, che corrisponde alla sottostante arena dello Stadio di Domiziano, con 240 metri di lunghezza e 65 di larghezza. I palazzi attorno sono stati edificati sulle rovine delle gradinate. L’attuale sistemazione barocca si deve a Innocenzo X (1644-1655), al secolo Giovan Battista Pamphilj, che qui voleva celebrare la grandezza della sua famiglia anche attraverso la costruzione di palazzo Pamphilj.
Al centro della piazza si trova la spettacolare Fontana dei Quattro Fiumi, commissionata dal papa a Gian Lorenzo Bernini; l’ opera rappresenta il dominio della Chiesa sui quattro continenti allora conosciuti, identificati dai fiumi magistralmente scolpiti. Di fronte alla fontana si erge la bella chiesa di Sant’Agnese in Agone, il cui assetto complessivo è stato elaborato da Francesco Borromini che fra 1653 e 1657 cambiò in parte il progetto di Girolamo Rinaldi. Fra le altre modifiche aumentò la distanza tra le due torri integrate nel prospetto e ideò l'impostazione della facciata concava per dare più risalto alla cupola.
La piazza e le vie attigue brulicano di caffè, vinerie e ristorantini con tavolini all’aperto; prima di continuare la tua passeggiata, ti consigliamo di sceglierne uno per un gustoso pranzetto.
La visita dell’interno suscita una vera emozione: la luce filtra dall’oculos, 9 metri di diametro, che si apre sulla sommità della cupola, illuminando l’enorme aula centrale dove si trovano le tombe dei re d’Italia e quella del più amato pittore del Rinascimento, Raffaello Sanzio. Dirigiti poi verso via Giustiniani, percorrendo la quale arriverai alla chiesa di San Luigi dei Francesi. All’interno, non puoi perdere la Cappella Contarelli dove sono conservate tre splendide tele di Caravaggio dedicate alla vita di San Matteo. La loro esecuzione risale al 1599-1600. Al centro si trova la Trascrizione del Vangelo, mentre ai lati si trovano la Vocazione e il Martirio di San Matteo, due tele che esemplificano in modo molto efficace la novità del linguaggio figurativo caravaggesco: una trasposizione attuale e realistica della storia sacra, dove la luce viene utilizzata come una protagonista della scena.
Uscito da San Luigi dei Francesi, prosegui su via del Salvatore e dopo aver attraversato Corso del Rinascimento ti troverai a piazza Navona. Uno splendido spazio di forma ovale, che corrisponde alla sottostante arena dello Stadio di Domiziano, con 240 metri di lunghezza e 65 di larghezza. I palazzi attorno sono stati edificati sulle rovine delle gradinate. L’attuale sistemazione barocca si deve a Innocenzo X (1644-1655), al secolo Giovan Battista Pamphilj, che qui voleva celebrare la grandezza della sua famiglia anche attraverso la costruzione di palazzo Pamphilj.
Al centro della piazza si trova la spettacolare Fontana dei Quattro Fiumi, commissionata dal papa a Gian Lorenzo Bernini; l’ opera rappresenta il dominio della Chiesa sui quattro continenti allora conosciuti, identificati dai fiumi magistralmente scolpiti. Di fronte alla fontana si erge la bella chiesa di Sant’Agnese in Agone, il cui assetto complessivo è stato elaborato da Francesco Borromini che fra 1653 e 1657 cambiò in parte il progetto di Girolamo Rinaldi. Fra le altre modifiche aumentò la distanza tra le due torri integrate nel prospetto e ideò l'impostazione della facciata concava per dare più risalto alla cupola.
La piazza e le vie attigue brulicano di caffè, vinerie e ristorantini con tavolini all’aperto; prima di continuare la tua passeggiata, ti consigliamo di sceglierne uno per un gustoso pranzetto.
Al termine di questa bella mattinata, trascorsa fra piazze e chiese, è arrivato il momento di visitare il Museo di Roma di Palazzo Braschi. Questo museo, con la sua eterogenea collezione, illustra gli aspetti salienti della storia sociale e artistica di Roma dalla fine del Medioevo agli inizi del Novecento. La vita quotidiana, i mestieri, le trasformazioni urbanistiche: tutto è documentato nelle opere di Giovanni Paolo Pannini, di Gaspar Van Wittel, di Ippolito Caffi e di Ettore Roesler Franz.
Uscito dal Museo non sei lontano da piazza Campo de’ Fiori: una piazza con la statua di Giordano Bruno al centro e, intorno, il più colorato mercato della città. Potrai finalmente dedicarti alle compere: nelle vie che si snodano tutt’intorno, puoi trovare sia negozi di moda della grande distribuzione sia botteghe sartoriali oppure negozi vintage. Al termine degli acquisti, rilàssati concedendoti un buon aperitivo in uno dei tanti locali che si affacciano sulla piazza.
GIORNO 3
DA VISITARE
Basilica di San Pietro
Rione Borgo
Musei Vaticani
Stanze di Raffaello
Cappella Sistina
Castel Sant’Angelo
Ponte Sant’Angelo
Quartiere Trastevere
Rione Borgo
Musei Vaticani
Stanze di Raffaello
Cappella Sistina
Castel Sant’Angelo
Ponte Sant’Angelo
Quartiere Trastevere
Se non sei mai venuto a Roma non puoi non visitare il Vaticano e i quartieri circostanti che, nel loro insieme, restituiscono il volto più rappresentativo della Roma papale. Dedica la mattinata alla visita della Basilica di San Pietro. Appena giunto nella piazza, nel punto più largo questa misura metri 340x240, ti renderai subito conto di essere nel luogo emblema della Cristianità. Tutto intorno corre il grandioso colonnato in travertino che, progettato da Gian Lorenzo Bernini su committenza di papa Alessandro VII (1655-1667), è composto da 284 colonne e da 88 pilastri. Il portico, formato da tre gallerie consecutive, si apre in corrispondenza di via della Conciliazione determinando una forma che evoca, come suggerì Bernini stesso, le braccia della Chiesa che accolgono i fedeli. Al centro della piazza svetta l’obelisco egizio portato a Roma da Caligola (37-41 d.C.) che, come tutti gli altri situati di fronte alle basiliche papali, era un simbolo del potere temporale del Papato. L’originaria basilica di San Pietro, un edificio di dimensioni paragonabili all’attuale, fu eretta intorno al 320 d.C. da Costantino, il primo imperatore cristiano, nel luogo dove, secondo la tradizione, era stato sepolto l’apostolo Pietro. Al suo rifacimento nelle forme attuali parteciparono, nel corso dei secoli e sotto numerosi papi, i più grandi artisti del Rinascimento: Bramante, Raffaello, Antonio da Sangallo. San Pietro, però, è considerata il capolavoro di Michelangelo, poiché a lui si deve l’ideazione della maestosa cupola che sorprende per armonia e dimensioni. Il suo diametro interno raggiunge i 42 metri ed eleva l’altezza della basilica, dalla base fino alla sommità della lanterna, ad oltre 130 metri. L’interno della chiesa è ricco di capolavori dell’arte musiva e scultorea, opera dei più importanti maestri italiani, da Raffaello a Canova. La navata centrale è dominata dall’imponente baldacchino barocco in bronzo e marmi pregiati di Gian Lorenzo Bernini, autore anche della magnifica cattedra di Pietro che sormonta l’altare centrale. La prima cappella, entrando a destra, conserva una delle opere più famose e ammirate di Michelangelo, la Pietà. Il maestro scolpì il gruppo scultoreo poco più che ventenne (tra il 1498 e il 1499). La sua firma si legge sulla fascia che avvolge il petto di Maria, il cui ampio panneggio delle vesti è in contrasto con il corpo levigato di Gesù.
Uscito dalla Basilica puoi rilassarti per un pranzetto caratteristico in una delle tante trattorie a conduzione familiare dell’attiguo rione di Borgo, dove potrai gustare una verace cucina romana, o puoi decidere di dedicare il resto della giornata alla visita dei Musei Vaticani o di Castel S.Angelo.
Se scegli di visitare i Musei potrai ammirare una delle più importanti collezioni di opere d’arte del mondo. Il primo nucleo dei Musei risale al 1500, quando Giulio II (1503-1513) raccolse nel cortile del Belvedere alcuni capolavori della scultura classica, come l'Apollo del Belvedere (copia di una statua in bronzo realizzata dallo scultore greco Leochares tra il 350 e il 325 a.C.) o il Lacoonte (copia dell'originale di Rodi scolpito da Agesandro, Atenodoro e Polidoro). Nel corso del Cinquecento e nei secoli successivi, le collezioni vaticane si arricchirono a tal punto che a partire dal 1700 vennero ordinate in forma di raccolte, organizzate per sezioni. Tra le innumerevoli opere qui conservate meritano un’attenzione particolare gli affreschi delle cosiddette Stanze di Raffaello e quelli della Cappella Sistina, straordinari esempi del Rinascimento italiano firmati da Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti.
Se, invece, scegli di iniziare il tuo tour pomeridiano da Castel Sant’Angelo, arrivaci percorrendo ponte Sant’Angelo, in origine ponte Elio, che fu costruito nel 134 per volere dell'imperatore Adriano al fine di collegare la riva sinistra della città - dove in epoca antica si sviluppava l’area abitata - alla sua tomba, la cosiddetta Mole Adriana. Dopo la caduta dell’Impero romano, la tomba fu trasformata in fortezza per la sua vicinanza alla sede del papato e per la sua posizione rialzata rispetto alla città. Per secoli Castel Sant’Angelo mantenne una funzione difensiva: da uno dei bastioni un passaggio fortificato, detto passetto, porta direttamente ai palazzi vaticani; in caso di assedio il papa poteva raggiungere rapidamente la rocca del castello, considerata inespugnabile (e lo era!). Fortezza dei papi, dunque, ma anche splendido esempio di arte manierista: tutto l’appartamento di Paolo III (1534-1549), uno dei più grandi pontefici del Rinascimento, conserva affreschi e grottesche eseguiti da Perin del Vaga, Luzio Luzi e da altri allievi della scuola di Raffaello. Per molti secoli fu anche un’oscura prigione. Qui venivano rinchiusi tutti coloro che si contrapponevano al potere pontificio. I romani erano soliti dire: “Chi possiede Castello possiede Roma”.
Se, invece, scegli di iniziare il tuo tour pomeridiano da Castel Sant’Angelo, arrivaci percorrendo ponte Sant’Angelo, in origine ponte Elio, che fu costruito nel 134 per volere dell'imperatore Adriano al fine di collegare la riva sinistra della città - dove in epoca antica si sviluppava l’area abitata - alla sua tomba, la cosiddetta Mole Adriana. Dopo la caduta dell’Impero romano, la tomba fu trasformata in fortezza per la sua vicinanza alla sede del papato e per la sua posizione rialzata rispetto alla città. Per secoli Castel Sant’Angelo mantenne una funzione difensiva: da uno dei bastioni un passaggio fortificato, detto passetto, porta direttamente ai palazzi vaticani; in caso di assedio il papa poteva raggiungere rapidamente la rocca del castello, considerata inespugnabile (e lo era!). Fortezza dei papi, dunque, ma anche splendido esempio di arte manierista: tutto l’appartamento di Paolo III (1534-1549), uno dei più grandi pontefici del Rinascimento, conserva affreschi e grottesche eseguiti da Perin del Vaga, Luzio Luzi e da altri allievi della scuola di Raffaello. Per molti secoli fu anche un’oscura prigione. Qui venivano rinchiusi tutti coloro che si contrapponevano al potere pontificio. I romani erano soliti dire: “Chi possiede Castello possiede Roma”.
Una passeggiata costeggiando il Tevere, ti conduce a Trastevere dove potrai trascorrere la tua serata. Trattorie sempre aperte, bar e locali trendy ti guideranno nel cuore di un quartiere che soprattutto la sera esprime la sua anima più vera popolandosi di artisti di strada e musicisti.
GIORNO 4
DA VISITARE
Piazza del Popolo
Santa Maria del Popolo
Via del Corso
Via del Babuino
Via di Ripetta
Trinità dei Monti
Via dei Condotti
Via Frattina
Via Borgognona
Via delle Carrozze
Via Vittoria
Via della Vite
Piazza Colonna
Palazzo Chigi
Palazzo Montecitorio
Fontana di Trevi
Piazza del Quirinale
Scuderie del Quirinale
Santa Maria del Popolo
Via del Corso
Via del Babuino
Via di Ripetta
Trinità dei Monti
Via dei Condotti
Via Frattina
Via Borgognona
Via delle Carrozze
Via Vittoria
Via della Vite
Piazza Colonna
Palazzo Chigi
Palazzo Montecitorio
Fontana di Trevi
Piazza del Quirinale
Scuderie del Quirinale
Oggi la passeggiata comincia da piazza del Popolo. Prima di iniziare, è d’obbligo la colazione in uno dei celebri caffè che la circondano. Naturalmente seduti all’aperto: la sensazione, se con un piccolo sforzo si eliminano le autovetture, è di trovarsi nella Roma ottocentesca. Al centro della piazza, ridisegnata in stile neoclassico nel 1823 da Giuseppe Valadier, si staglia l’obelisco - 24 metri di altezza - che l’imperatore Augusto portò dall’Egitto nel 10 a.C. Accanto alla Porta del Popolo, si trova la chiesa di Santa Maria del Popolo. All’interno sono imperdibili la Cappella Chigi progettata da Raffaello e la Cappella Cerasi, dove si possono ammirare due spettacolari dipinti di Caravaggio: la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro.
Da piazza del Popolo parte, come un ventaglio, il Tridente. Al centro via del Corso, ai lati via del Babuino e via di Ripetta. Via del Babuino conduce a piazza di Spagna e alla scenografica scalinata di Trinità dei Monti che, edificata fra il 1723 e il 1726 su progetto dell’architetto Francesco De Sanctis, accoglie ai suoi piedi la cosiddetta Barcaccia, scolpita nella seconda metà degli anni venti del Seicento da Pietro Bernini e dal ben più noto figlio Gian Lorenzo. Concludete la mattinata immergendovi nelle cosiddette vie dello shopping. via dei Condotti è la strada dell’Alta Moda italiana, mentre nei secoli passati era il ritrovo dagli artisti stranieri residenti a Roma, che usavano incontrarsi nel suggestivo Caffè Greco: Goethe, Byron, Wagner furono tutti clienti di questo locale aperto nel 1760. Vi consigliamo una pausa caffè nel fascino del passato! Ma non tralasciate via Frattina, via Borgognona, via delle Carrozze, via Vittoria, via della Vite: strade ricche di storia e al tempo stesso simbolo del glamour e dell’eleganza. I negozi si succedono offrendosi allo sguardo con vetrine scintillanti: le più grandi griffe della moda non rinunciano ad avere qui i loro spazi, dove abiti raffinati, ammirati sulle copertine delle più importanti riviste fashion, si confondono con le architetture a volte quasi austere degli edifici. Se sei un fanatico dell’eleganza esclusiva, potrai non solo acquistare capi unici, ma trovare anche servizi personalizzati di altissima sartoria. Continua ora la tua passeggiata su via del Corso, un rettilineo dove in passato, durante il Carnevale, si svolgevano le corse dei cavalli, consente uno shopping più accessibile; hanno qui i loro showroom, le catene di abbigliamento dal costo contenuto, ma sempre attente alle nuove tendenze, e i marchi sportivi più famosi.
È arrivata l’ora del pranzo! Puoi fare una sosta ristoratrice nei dintorni di piazza Colonna, dove troverai tante taverne, osterie e ristoranti che pur ispirando la loro cucina alla tradizione romana non rinunciano a contaminarla di nuove suggestioni provenienti dallo Slow Food o dall’alimentazione vegetariana e vegana. Unico neo: i costi non sono bassissimi!
Attraversando piazza Colonna ti imbatterai in due palazzi che fanno notizia giornalmente: Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio e, poco più avanti, Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati.
Attraversando piazza Colonna ti imbatterai in due palazzi che fanno notizia giornalmente: Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio e, poco più avanti, Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati.
Proseguiamo ora lungo via del Corso; una piccola deviazione a sinistra ti conduce ad uno dei luoghi più rappresentativi della città. Immortalata da Federico Fellini nel film La dolce vita, la Fontana di Trevi è la più grande e famosa delle fontane romane. Edificata tra il 1732 e il 1762 su progetto di Nicola Salvi, l’esuberante scenografia si ispira al tema della reggia dell’Oceano. Statue e rilievi si innalzano dalla scogliera in travertino che scende verso l’ampia vasca, davanti alla quale una gradinata ricurva con sedili costituisce la cavea raffrontata al complesso palcoscenico. Gettate una moneta nella fontana e, come vuole la leggenda, ritornerete a Roma. Le stradine intorno alla fontana pullulano di negozietti di artigianato e souvenir; c’è l’imbarazzo della scelta. Rimanendo sempre nel campo delle scelte, si dice che per conoscere Roma non basta una vita. È quindi naturale che qualsiasi itinerario proposto è frutto di una selezione. Non si può includere tutto. Ma non bisogna scoraggiarsi. Per questo, ci sembra giusto concludere il nostro tour con un altro luogo emblematico della città.
Da Fontana di Trevi sono poche centinaia di metri, purtroppo per voi in salita. Via della Dataria sbuca nella piazza del Quirinale, sede dell’omonimo palazzo che, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica dal 1947, era stato dal 1870 reggia dei Savoia a seguito dell’annessione di Roma al Regno d’Italia. In origine, tuttavia, il Palazzo del Quirinale, costruito a partire dagli anni Settanta del Cinquecento e ingrandito nel corso del secolo successivo dai grandi maestri del Barocco (come Domenico Fontana, Carlo Maderno e Gian Lorenzo Bernini solo per citare i più noti), era destinato ad essere la residenza estiva dei pontefici. Per visitare l’interno del Palazzo consulta il sito www.palazzo.quirinale.it; fai attenzione perché la prenotazione deve essere fatta almeno con 5 giorni di anticipo.
Se avete ancora energie da spendere, e se c’è qualche mostra che attrae la vostra attenzione, vi consigliamo di entrare nelle vicine Scuderie del Quirinale. Costruite nell'arco di un decennio (1722-1732) con funzione di servizio rispetto al Palazzo maggiore, sono state trasformate dal 1999, dopo un’attenta campagna di restauro e ristrutturazione, in esclusivi spazi espositivi. È da segnalare che il venerdì e il sabato le Scuderie sono aperte sino alle 22.30.
Dopo un aperitivo gustato nella bella caffetteria (situata al piano ammezzato) potrete trascorrere la serata in modo sicuramente diverso! Finito il percorso di visita non perdete il magnifico panorama sulla città che si può godere dalla vetrata progettata da Gae Aulenti in occasione dei lavori di fine Novecento.
GIORNO 5
DA VISITARE
Basilica di San Paolo fuori le mura
Centrale Montemartini
Il palazzo dipinto da Blu
Piramide Cestia
Colosseo
Vittoriano
Musei Capitolini
Piazza del Campidoglio
Mercati di Traiano,
Museo dei Fori Imperiali
Centrale Montemartini
Il palazzo dipinto da Blu
Piramide Cestia
Colosseo
Vittoriano
Musei Capitolini
Piazza del Campidoglio
Mercati di Traiano,
Museo dei Fori Imperiali
Se provieni dall’Aeroporto di Fiumicino o dal porto di Civitavecchia, oppure se desideri vedere cose un po’ diverse, ti consigliamo un itinerario che mostra quanto siano sfaccettati i volti della nostra città. Considerata la minore accessibilità a piedi di questo percorso, ti diamo anche qualche informazione su come muoverti.
Sia se provieni da Fiumicino che da Civitavecchia è preferibile prendere il treno regionale (linea FL1 dall’Aeroporto, FL5 da Civitavecchia) e scendere alla stazione Ostiense. Da qui prendi la metro (linea B in direzione Laurentina) fino alla fermata basilica di San Paolo e in pochi minuti sei davanti alla Basilica di San Paolo fuori le mura, uno dei più importanti siti della Roma cristiana. Purtroppo l’incendio del 15 luglio 1823 ha determinato il crollo di gran parte delle strutture antiche. Ciò che vediamo oggi è il frutto di una ricostruzione che, iniziata nel 1825 e conclusa nel 1854, l’ha riprodotta in modo abbastanza fedele, cioè una tipica basilica paleocristiana a tre navate separate da archi a tutto sesto. Fortunatamente l’area del presbiterio si è salvata dalle fiamme e con essa straordinarie opere di età medievale, come il ciborio di Arnolfo di Cambio (1285) e il candelabro pasquale opera dei Vassalletto. Non subì gravi danneggiamenti neppure il chiostro risalente alla prima metà del XIII secolo, tipica espressione della cosiddetta arte cosmatesca romana.
Sia se provieni da Fiumicino che da Civitavecchia è preferibile prendere il treno regionale (linea FL1 dall’Aeroporto, FL5 da Civitavecchia) e scendere alla stazione Ostiense. Da qui prendi la metro (linea B in direzione Laurentina) fino alla fermata basilica di San Paolo e in pochi minuti sei davanti alla Basilica di San Paolo fuori le mura, uno dei più importanti siti della Roma cristiana. Purtroppo l’incendio del 15 luglio 1823 ha determinato il crollo di gran parte delle strutture antiche. Ciò che vediamo oggi è il frutto di una ricostruzione che, iniziata nel 1825 e conclusa nel 1854, l’ha riprodotta in modo abbastanza fedele, cioè una tipica basilica paleocristiana a tre navate separate da archi a tutto sesto. Fortunatamente l’area del presbiterio si è salvata dalle fiamme e con essa straordinarie opere di età medievale, come il ciborio di Arnolfo di Cambio (1285) e il candelabro pasquale opera dei Vassalletto. Non subì gravi danneggiamenti neppure il chiostro risalente alla prima metà del XIII secolo, tipica espressione della cosiddetta arte cosmatesca romana.
Dopo aver visitato San Paolo fuori le mura, dirigiti alla Centrale Montemartini. Riprendi la metro in direzione Rebibbia/Conca d’Oro, scendi alla fermata Garbatella e segui le indicazioni per la Centrale. Questa sede espositiva, come suggerisce il nome stesso, è stata ricavata all’interno dell’ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini a partire dal 1997, quando con il trasferimento di numerose sculture in occasione della ristrutturazione di alcuni settori dei Musei Capitolini è stata organizzata una mostra intitolata "Le macchine e gli dei". In un suggestivo gioco di contrasti accanto ai vecchi macchinari produttivi sono stati esposti capolavori della scultura antica (come la cosiddetta Musa pensosa o il Togato Barberini) e preziosi mosaici di inizio IV secolo. Il complesso museale, inizialmente concepito come temporaneo, è stato trasformato in permanente nel 2005.
Se queste prime due tappe hanno occupato già gran parte della tua mattinata, spostati in via del Porto fluviale (a due passi dalla Centrale Montemartini) dove puoi avere un’ampia scelta per il pranzo: dai locali slow food ed etnici a vinerie trendy. Prima però non dimenticare di guardare il palazzo dipinto da Blu (via del Porto Fluviale angolo via delle Conce), street artist italiano di fama internazionale. Ora sull’edificio, ex caserma dell'Aeronautica Militare occupata nel 2003, dominano 27 volti enormi. Le finestre sono diventate gli occhi di questi personaggi che traggono spunto dal mondo del fumetto e della grafica sia per l’utilizzo di colori accesi che per il tipo di disegno.
Il primo pomeriggio può iniziare con una bella passeggiata sino alla Piramide Cestia, che si erge per quasi 37 m di altezza sul versante occidentale di Piazzale Ostiense. È il monumento sepolcrale di Gaio Cestio Epulone, un personaggio di spicco della Roma pre-augustea. Fu costruita in 330 giorni (in calcestruzzo, mattoni e lastre di marmo di Carrara) dagli eredi del defunto che altrimenti avrebbero perso la ricca eredità, come ricorda l'iscrizione scolpita sul fianco orientale del monumento. All'interno vi è una piccola camera sepolcrale chiusa da una volta a botte e affrescata in origine con dipinti in stile pompeiano. La cubatura della cella funeraria costituisce poco più dell'1% del volume complessivo della piramide che, se rapportata a quelle egizie risulta molto più slanciata. Da quando l’Egitto divenne provincia romana a partire dal 30 a.C. la sua cultura artistica penetrò in modo capillare nell’Urbe come era avvenuto, sebbene in modo molto più sostanziale, nel caso della Grecia, definitivamente annessa all’Impero romano nel 27 a. C.
Da qui prendi di nuovo la metro alla fermata Piramide (linea B direzione Rebibbia/Conca d’Oro) e scendi a Colosseo dove, dopo aver visto, quanto meno esternamente, il monumento più rappresentativo di Roma (se vuoi approfondire la visita vedi il tour del “1 giorno” in questa guida) incamminati lungo via dei Fori Imperiali, al termine della quale ti troverai a piazza Venezia dominata dalla mole marmorea del Vittoriano.
La costruzione del monumento dedicato al Milite Ignoto si svolse dal 1885 al 1905; progettista fu l’architetto Giuseppe Sacconi.
La costruzione del monumento dedicato al Milite Ignoto si svolse dal 1885 al 1905; progettista fu l’architetto Giuseppe Sacconi.
Da qui hai due scelte per concludere questa intensa giornata alla scoperta di Roma.
Prima opzione: visita i Musei Capitolini! Sulla destra del Vittoriano si sale alla piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo su commissione di Paolo III verso la metà del Cinquecento. Al centro della piazza è posta la copia della statua bronzea di Marco Aurelio. L’originale, dopo il recente restauro, è esposto all’interno dei Musei in un nuovo spazio denominato Esedra che rappresenta una prestigiosa realizzazione architettonica moderna nell'ambito del complesso museale formato da due edifici storici: Palazzo Nuovo e Palazzo dei Conservatori, simboli sin dal Medioevo del potere civile della città. All’interno di Palazzo dei Conservatori potrai ammirare nel cosiddetto appartamento dei Conservatori sculture di arte antica, affreschi manieristi e salendo al secondo piano non puoi perdere la ricca Pinacoteca con opere, fra gli altri, di Caravaggio, Carracci e Domenichino.
Seconda opzione: visita il Museo dei Fori Imperiali, Mercati di Traiano che restituisce una prospettiva privilegiata sui Fori in quanto ne costituisce l’accesso da Nord. Il suo allestimento ricostruisce attraverso tecnologie multimediali volumetrie e funzioni dei vari edifici forensi di committenza imperiale costruiti in continuità topografica con il Foro Romano di età regio-repubblicana e in sua sostituzione religiosa, politica ed amministrativa.
Prima opzione: visita i Musei Capitolini! Sulla destra del Vittoriano si sale alla piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo su commissione di Paolo III verso la metà del Cinquecento. Al centro della piazza è posta la copia della statua bronzea di Marco Aurelio. L’originale, dopo il recente restauro, è esposto all’interno dei Musei in un nuovo spazio denominato Esedra che rappresenta una prestigiosa realizzazione architettonica moderna nell'ambito del complesso museale formato da due edifici storici: Palazzo Nuovo e Palazzo dei Conservatori, simboli sin dal Medioevo del potere civile della città. All’interno di Palazzo dei Conservatori potrai ammirare nel cosiddetto appartamento dei Conservatori sculture di arte antica, affreschi manieristi e salendo al secondo piano non puoi perdere la ricca Pinacoteca con opere, fra gli altri, di Caravaggio, Carracci e Domenichino.
Seconda opzione: visita il Museo dei Fori Imperiali, Mercati di Traiano che restituisce una prospettiva privilegiata sui Fori in quanto ne costituisce l’accesso da Nord. Il suo allestimento ricostruisce attraverso tecnologie multimediali volumetrie e funzioni dei vari edifici forensi di committenza imperiale costruiti in continuità topografica con il Foro Romano di età regio-repubblicana e in sua sostituzione religiosa, politica ed amministrativa.
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