mercoledì 28 luglio 2010

Castel Sant' Angelo


In epoca romana, l'imponente volume del Castel S. Angelo appariva molto diverso da ciò che vediamo oggi: voluto e probabilmente ideato dallo stesso imperatore Adriano come mausoleo di famiglia, era costituito da un enorme cilindro, di circa 65 metri di diametro, rivestito di tufo e travertino e coperto da una fitta vegetazione d'alberi, al centro del quale si innalzava un cilindro più piccolo, più o meno come prevedeva il più antico mausoleo di Augusto - i cui resti si possono vedere oggi in Piazza Augusto imperatore, accanto all'Ara Pacis. Doveva essere circondato da numerose sculture e, a coronamento, vi era la statua in bronzo forse dello stesso imperatore in veste di Sole, alla guida di una quadriga. Iniziato nel 123 fu poi terminato sotto Antonino Pio e servì da tomba imperiale fino a Caracalla, ucciso nel 217.
Nel tempo, il mausoleo si prestò a funzioni diverse: fu trasformato da Aureliano, nel 271, in avamposto fortificato, e inglobato da una cinta muraria in cui si apriva la porta detta poi di S. Pietro - che, nel Medioevo, permetteva il collegamento con la tomba dell'apostolo. Venne utilizzato come fortezza, sia sotto i Barbari che, in epoca successiva, dal Papa, quando divenne il caposaldo difensivo del quartiere di Borgo. Divenne il presidio inespugnabile del potere papale, accolse gli appartamenti pontifici, vi furono realizzati dei bastioni angolari e una cinta esterna pentagonale. Nel 1277 venne realizzato un passaggio sopraelevato, il cosiddetto 'passetto di Borgo' che lo univa alle mura vaticane, offrendo al Papa una rapida e sicura via di fuga.
Il palazzo venne inoltre utilizzato come carcere, fin dal Medioevo. Le sue celle, buie e umide, ospitarono prigionieri illustri - come Benvenuto Cellini, Giordano Bruno, Cagliostro. Nei cortili interni avvenivano le esecuzioni per decapitazione, mentre nelle celle si moriva per fame o per torture.
Dopo la nascita dello Stato italiano, la fortezza si trasformò in caserma. Infine, oggi è visitabile ed ospita il Museo nazionale di Castel S. Angelo.
Con i restauri dell'Ottocento si perse l'originale rapporto di continuità con il fiume e il ponte, vennero ripristinati i fossati e sistemati a giardino gli spazi limitrofi, nuovamente trasformati da un recente riassetto generale dell'area. La mole attuale del Castello ingloba in buona parte le strutture originarie. A lato della torre quadrata centrale si sviluppano gli appartamenti papali, d'epoca rinascimentale, che si aprono sul Tevere con la splendida loggia marmorea di Giulio II. Al piano superiore, nel Settecento, furono realizzate le stanze per il vicecastellano e venne collocata, sulla terrazza, la celebre statua dell'arcangelo Michele che rinfodera la spada. La statua, da cui il castello deriva il nome, vuole ricordare l'antica leggenda per la quale la terribile peste del 590 terminò grazie all'apparizione di un angelo sopra il castello, che con il gesto di inguainare la spada, concesse la grazia.

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