- Fontana delle Tartarughe -
La fontana delle Tartarughe è un piccolo gioiello e una splendida sorpresa in uno degli angoli più pittoreschi e ricchi di storia a Roma.
Si trova nel rione Sant'Angelo, in prossimità del Ghetto ebraico e orna la piccola piazza Mattei, dal nome dalla potentissima famiglia, che possedeva tutti i palazzi che circondano la piazza.
Come la Fontana di Trevi e come molte fontane del centro di Roma, anche questa è alimentata dall'Acquedotto Vergine, che disseta i romani sin dai tempi dell'Imperatore Augusto.
Alla fine del 1500, all'inizio della sua storia, la fontana era stata prevista nella vicina piazza Giudea, dove si trovava un mercato, ma Muzio Mattei insisteva perché venisse costruita proprio davanti al suo palazzo.
La famiglia, in cambio, si impegnò a pavimentare la piazza e a tenere pulita la fontana.
La progettò Giacomo della Porta, il creatore delle due fontane alle estremità di piazza Navona. Ma la fontana subì molte variazioni in corso d'opera: la decorazione all'inizio prevedeva quattro efebi e otto delfini, in marmo, ma che poi furono fatti in bronzo. Quando i lavori furono conclusi, quattro dei delfini non vennero più utilizzati, perché la scarsa pressione dell'acqua non permetteva un getto molto potente; così furono “riciclati” in un'altra fontana, che ora si trova in piazza della Chiesa Nuova.
La fontana delle Tartarughe è un piccolo gioiello e una splendida sorpresa in uno degli angoli più pittoreschi e ricchi di storia a Roma.
Si trova nel rione Sant'Angelo, in prossimità del Ghetto ebraico e orna la piccola piazza Mattei, dal nome dalla potentissima famiglia, che possedeva tutti i palazzi che circondano la piazza.
Come la Fontana di Trevi e come molte fontane del centro di Roma, anche questa è alimentata dall'Acquedotto Vergine, che disseta i romani sin dai tempi dell'Imperatore Augusto.
Alla fine del 1500, all'inizio della sua storia, la fontana era stata prevista nella vicina piazza Giudea, dove si trovava un mercato, ma Muzio Mattei insisteva perché venisse costruita proprio davanti al suo palazzo.
La famiglia, in cambio, si impegnò a pavimentare la piazza e a tenere pulita la fontana.
La progettò Giacomo della Porta, il creatore delle due fontane alle estremità di piazza Navona. Ma la fontana subì molte variazioni in corso d'opera: la decorazione all'inizio prevedeva quattro efebi e otto delfini, in marmo, ma che poi furono fatti in bronzo. Quando i lavori furono conclusi, quattro dei delfini non vennero più utilizzati, perché la scarsa pressione dell'acqua non permetteva un getto molto potente; così furono “riciclati” in un'altra fontana, che ora si trova in piazza della Chiesa Nuova.
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