mercoledì 28 luglio 2010
Tivoli - Villa d' Este
Villa d'Este, con il suo celebre giardino all'italiana e il suo meraviglioso patrimonio d'alberi, fontane, grotte e ninfei rappresenta un vero gioiello del manierismo e del barocco italiani.
Costruita sulla metà del Cinquecento dal cardinale di Ferrara Ippolito II d'Este, ricchissimo e raffinato umanista - e figlio della famosa Lucrezia Borgia - la villa venne ideata come gemella del fastoso palazzo che il cardinale stava realizzando nel centro di Roma, a Monte Giordano.
Uomo colto, abituato al lusso e alla ricchezza, il cardinale d'Este, deluso per la mancata elezione al soglio pontificio, volle far rivivere a Tivoli i fasti delle corti europee e l'antico splendore della vicina Villa Adriana. I lavori per la realizzazione di questa dimora principesca, durati circa vent'anni a partire dal 1550, furono affidati all'architetto Pirro Ligorio, oltre che a un numero enorme di artisti e artigiani.
Alla morte del cardinale Ippolito la villa passò di proprietà ai cardinali di Casa d'Este, che la arricchirono di nuove opere d'arte. Particolarmente significativo fu l'intervento di Gian Lorenzo Bernini, sotto il cardinale Alessandro.
Dopo un periodo di abbandono, sotto gli Asburgo, la villa passò allo Stato italiano, che ne dispose importanti restauri.
La fama della Villa è legata allo splendore del suo giardino, che è uno dei più famosi giardini italiani esistenti. Per la sua realizzazione fu demolito un intero quartiere della città di Tivoli. È articolato in una serie di terrazze e pendii degradanti, di collegamento a un sistema di fontane alimentate dall'acqua dei tanti canali adduttori del fiume Aniene che attraversano la città.
Il suggestivo paesaggio creato dai viali, immersi nella vegetazione lussureggiante di alberi e piante, e dalle innumerevoli fontane - se ne contano cinquecento - sono stati fonte di ispirazione per poeti, architetti e musicisti: celebre la composizione di Franz List, 'Giochi d'acqua a Villa d'Este'.
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