Roma, 6 settembre – Sono cominciati subito i lavori per restaurare la fontana del Moro a piazza Navona, danneggiata la mattina di sabato 3 settembre. A dare il via all’intervento, l’assessore alle Politiche Culturali Dino Gasperini, che ha partecipato al sopralluogo dei tecnici della Sovraintendenza di Roma Capitale per valutare l’esatta entità del danno e lo stato dell’opera.
Confortante l’esito dei controlli sui frammenti ritrovati intorno alla fontana: nulla è andato perduto, c’è anche il tassello mancante sul lato sinistro, ora nelle mani dei restauratori. Torneranno dunque a far mostra di sé nel mascherone le due teste di draghetti alati. Tutti i dati raccolti dai tecnici capitolini saranno ora analizzati in laboratorio e il restauro, a meno di nuove ondate di caldo, sarà completato in circa 15 giorni. I danni ammontano ad alcune migliaia di euro.
Intanto il responsabile è stato arrestato dai Carabinieri a via dell’Anima, presso piazza Navona, grazie anche – sottolinea il delegato al Turismo di Roma Capitale, Antonio Gazzellone – al fatto che “il sistema di vigilanza ha funzionato alla perfezione, permettendo di agire prontamente”. “Le telecamere di sorveglianza”, ha infatti osservato il delegato alla Sicurezza Giorgio Ciardi, “hanno immediatamente allarmato la sala operativa della Sovrintendenza comunale e, nel giro di pochi secondi, una pattuglia della Polizia di Roma Capitale, già presente sull’altro lato della piazza, si è mossa verso la fontana”. Ciò ha consentito, tra l’altro, l’immediato recupero dei frammenti.
Si è trattato di “una vera e propria offesa alla nostra città”, ha detto il sindaco Gianni Alemanno, affermando che il gesto “deve essere sanzionato come uno dei più gravi atti d’inciviltà”. Per cui ora Roma Capitale “si costituirà parte civile e chiederà tutti i danni”, ha detto l’assessore Gasperini. “Chi sfregia un’opera d’arte deve pagare fino all’ultimo euro i danni materiali e morali per un reato contro un bene che appartiene al patrimonio dell’umanità”.
E’ lo stesso ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, ad affermare la necessità “dell’applicazione dell'articolo 635 del Codice Penale, che prevede un'aggravante per i danni nei confronti del patrimonio artistico”. Galan ritiene peraltro “necessarie nuove norme a tutela del nostro patrimonio artistico, sia contro gli atti vandalici che contro il traffico illecito di beni artistici e archeologici”.
Nel contempo, osserva il delegato al Turismo Gazzellone, occorre agire sul versante educativo, facendo “comprendere a romani e turisti, soprattutto giovani, che i beni della città sono un patrimonio di tutti e da tutti devono essere tutelati”.
Confortante l’esito dei controlli sui frammenti ritrovati intorno alla fontana: nulla è andato perduto, c’è anche il tassello mancante sul lato sinistro, ora nelle mani dei restauratori. Torneranno dunque a far mostra di sé nel mascherone le due teste di draghetti alati. Tutti i dati raccolti dai tecnici capitolini saranno ora analizzati in laboratorio e il restauro, a meno di nuove ondate di caldo, sarà completato in circa 15 giorni. I danni ammontano ad alcune migliaia di euro.
Intanto il responsabile è stato arrestato dai Carabinieri a via dell’Anima, presso piazza Navona, grazie anche – sottolinea il delegato al Turismo di Roma Capitale, Antonio Gazzellone – al fatto che “il sistema di vigilanza ha funzionato alla perfezione, permettendo di agire prontamente”. “Le telecamere di sorveglianza”, ha infatti osservato il delegato alla Sicurezza Giorgio Ciardi, “hanno immediatamente allarmato la sala operativa della Sovrintendenza comunale e, nel giro di pochi secondi, una pattuglia della Polizia di Roma Capitale, già presente sull’altro lato della piazza, si è mossa verso la fontana”. Ciò ha consentito, tra l’altro, l’immediato recupero dei frammenti.
Si è trattato di “una vera e propria offesa alla nostra città”, ha detto il sindaco Gianni Alemanno, affermando che il gesto “deve essere sanzionato come uno dei più gravi atti d’inciviltà”. Per cui ora Roma Capitale “si costituirà parte civile e chiederà tutti i danni”, ha detto l’assessore Gasperini. “Chi sfregia un’opera d’arte deve pagare fino all’ultimo euro i danni materiali e morali per un reato contro un bene che appartiene al patrimonio dell’umanità”.
E’ lo stesso ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, ad affermare la necessità “dell’applicazione dell'articolo 635 del Codice Penale, che prevede un'aggravante per i danni nei confronti del patrimonio artistico”. Galan ritiene peraltro “necessarie nuove norme a tutela del nostro patrimonio artistico, sia contro gli atti vandalici che contro il traffico illecito di beni artistici e archeologici”.
Nel contempo, osserva il delegato al Turismo Gazzellone, occorre agire sul versante educativo, facendo “comprendere a romani e turisti, soprattutto giovani, che i beni della città sono un patrimonio di tutti e da tutti devono essere tutelati”.
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