Oltre 300 artisti da 32 paesi, 60 spettacoli, 79 progetti, 7 prime assolute, 174 repliche e una nutrita serie di mostre, installazioni, convegni, percorsi formativi, il festival più eclettico e generoso della Capitale, vetrina internazionale della danza contemporanea, si svolge dal 20 settembre al 2 dicembre in 24 location.
Si parte con la grande coreografa tedesca Sasha Waltz, con la prima italiana della sua nuovissima Kreatur. Poi il filo si snoda con il meglio, e sui molteplici versanti, del prisma coreutico-scenico contemporaneo (di cui il festival ha da sempre l’ambizione d’essere la cartina di tornasole): Dada Masilo, Sidi Larbi Cherkaoui, Jan Fabre, Jeff Mills con Tony Allen, Carl Craig con Francesco Tristano. E poi Marco Paolini con Mario Brunello e Frankie hi-nrg, The Holy Body Tattoo con Godspeed You!, Ascanio Celestini, Alessandro Baricco, Roberto Herlitzkad e tanti altri nomi ancora…
Anche quest’anno, poi, c’è Digitalife (ottava edizione), la rassegna nella rassegna, la mecca hi-tech sotto la supervisione di Monique Veaute (presidente della Fondazione Romaeuropa): realtà virtuale, video-arte, full immersion, per la prima volta al Palazzo delle Esposizioni. E, a orientare il tutto, vengono riproposti gli “aggregatori tematici” (Visions, Powerfull stories, Sharing, Selfie). E a coronare il vastissimo programma arrivano i focus, le rassegne interne (Dancing days per la nuova danza europea, Anni luce per il giovane teatro italiano), i momenti di scambio e condivisione di Community.
Romaeuropa Festival, a febbraio inserito dal Parlamento tra i grandi festival d’interesse nazionale, è sostenuto da Mibact, Regione Lazio, Roma Capitale e supportato dalla fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.
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