mercoledì 28 luglio 2010

Ostia Antica


Gli scavi di Ostia antica rappresentano certamente una tra le più importanti aree archeologiche al mondo. In questo vasto complesso di strutture imponenti e, in alcuni casi, ottimamente conservate, possiamo trovare un repertorio completo delle più diffuse forme architettoniche e urbanistiche dell'antichità romana, nonché delle più tipiche tipologie costruttive, quali archi, volte, quasi ovunque realizzati in opus caementicium, il calcestruzzo romano.
Domus, insulae, teatri, terme, piazze, templi, botteghe e locali pubblici: percorrendo le vie della città si può facilmente immaginare quale dovesse essere l'aspetto originario di questo importante insediamento, sorto allo sbocco del Tevere, e poco lontano da Roma, forse già prima del IV secolo a.C. I più antichi ritrovamenti risalgono, infatti, alla seconda metà del IV secolo, quando il territorio di Roma già si estendeva dalla Toscana al Lazio. Ostia era allora un 'castrum', un insediamento fortificato all'interno di un recinto rettangolare di mura costruite in grossi blocchi di tufo.
A partire dal II secolo a.C. Ostia divenne un importante centro di commercio e di approvvigionamento alimentare per Roma, e cominciò ad espandersi.
Fu dotata di un
teatro, di un primo foro - termine che indica la piazza del centro urbano - e di un acquedotto. La sua importanza crebbe con la costruzione del porto di Claudio, a tre chilometri di distanza, da cui si sviluppò il nuovo centro urbano di Portus, in seguito ampliato da Traiano: così, mentre Portus diventava il polo commerciale più importante del litorale, dotato del più grande sistema portuale del Mediterraneo, Ostia si configurava sempre più come centro amministrativo e direzionale.
Qui si trovavano le sedi delle più importanti 'compagnie di viaggio' dell'antica Roma: di fronte all'entrata dei vari uffici, nel Piazzale ( o Foro) delle Corporazioni, un mosaico sul pavimento raffigurava il tipo di trasporto in cui la ditta si era specializzata e i luoghi in cui viaggiava.
Dopo gli anni del massimo splendore, in cui Ostia arrivò a contare circa 50.000 abitanti, con Adriano - l'imperatore che a Roma fece costruire il
Pantheon e, a Tivoli, la sua sontuosa villa - ma anche con Antonino Pio, Marco Aurelio e Commodo, la città si avviò verso un periodo di lenta decadenza, a cominciare dalla fine del III secolo d.C. e in linea con la crisi generale dell'impero romano.
Agli inizi del V secolo il Tevere all'altezza di Ostia non era più navigabile e ampie zone della città furono abbandonate. L'insabbiamento progressivo del fiume, insieme ai disastrosi effetti delle invasioni barbariche condussero all'abbandono della costa, fino alla piena del 1557 che causò la decadenza definitiva della città.

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