mercoledì 28 luglio 2010

Villa Borghese


Con la sua forma, che vista dall'alto ricorda un cuore, ed i sei chilometri di perimetro, Villa Borghese è davvero il Cuore Verde della città, che ha resistito agli oltraggi del tempo, del traffico e del cemento e che riesce ancora ad attrarre romani e turisti in cerca di refrigerio o di semplice relax, anche se a pochi passi da uno dei punti più caotici della città. La villa si trova fra la zona di Piazzale Flaminio, Porta Pinciana ed i novecenteschi quartieri Salario e Pinciano.
Le sue origini risalgono al 1605, quando papa Paolo V elesse cardinale suo nipote Scipione Caffarelli dandogli il cognome e lo stemma della famiglia Borghese, ma ad una condizione: che costruisse la più lussuosa e magnifica dimora aristocratica a Roma, per ostentare il potere e lo status della famiglia.
Questa, sorta dove un tempo c'erano solo vigne, divenne Villa Borghese, nata non solo per diventare un museo che ospitasse la ricca collezione d'arte del cardinale, ma anche come un'autentica "Villa di delizie"!
Alla costruzione collaborarono architetti illustri come l'olandese Jan Van Staten (in italiano Vasanzio), e alla sistemazione dei giardini partecipò anche Girolamo Rainaldi. Il progetto della villa Seicentesca prevedeva tre recinti indipendenti tra loro che delimitavano diversi giardini: il "Giardino boschereccio", con riquadri alberati; il "Giardino delle prospettive", disseminato di opere d'arte antiche; il parco, dalla vegetazione selvaggia e lussureggiante.
La villa doveva riservare sorprese in ogni suo angolo, dai Giardini segreti, col Casino dell'Uccelliera e quello della Meridiana, opera di Rainaldi, alla Valle dei Platani, da Piazza di Siena ai Giardini di Muro Torto. Più tardi venne creato anche il Giardino Zoologico.
Nel XVIII Secolo, dopo una netta espansione verso il Muro Torto, la villa fu restaurata e alcuni dei giardini furono risistemati. Nella Valle dei Platani un inglese, Jacob Moore, creò il Giardino del Lago e sempre in quegli anni fu edificato il Tempietto di Diana, le false rovine romane del Tempio di Faustina, il Casino dell'Orologio e fu sistemata Piazza di Siena.
Luigi Canina abbellì nuovamente la villa nell'Ottocento, ridisegnando i propilei verso Porta del Popolo, mentre negli stessi anni la splendida collezione d'arte all'interno della villa fu ceduta da Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte, a Napoleone che ne trasferì una gran parte a Parigi.

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